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28 marzo 2011 1 28 /03 /marzo /2011 13:48

Il ticket-crossing viaggia sulla rete. Ecco la protesta per i rincari del 25% sui trasporti pubblici a Genova.

Di questi tempi non c'è protesta che si rispetti che non sia nata in rete. Succede anche nel nostro paese. Il passaparola corre su Facebook, e si sposta nelle strade o meglio nelle pensiline di Genova. Si chiama "ticket-crossing", il passaparola per scambiarsi i biglietti usati dei mezzi pubblici ma ancora validi. Ci sono punti di scambio in zone ben precise della città, ci sono bottiglie alle fermate dove si possono lasciare i tagliandi ancora validi per consentire agli altri utenti di viaggiare per i cento minuti di validità dei ticket. Ci sono studenti, pensionati, precari, ognuno è parte attiva della rivolta contro il caro biglietto, ma attenzione, nessun'"arma segreta", semplici mezze bottiglie di plastica utilizzate come raccoglitori, chi arriva prende il biglietto e poi lo riconsegna al prossimo punto di scambio. Il ticket-crossing è però illegale, tuona dall'alto l'azienda dei trasporti urbani, il regolamento infatti vieta di cedere il biglietto e non solo, si potrebbe infatti creare un deficit rilevante nelle casse dell'azienda. Illegale o scorretto, il tam tam continua in rete e non solo. Nei vari bus della città si possono trovare volantini, palline misteriose con le istruzioni guida per la rivolta. Mentre si attendono i primi dati sul crollo delle entrate per l'azienda che gestisce il servizio una cosa è certa, i dati sull'aumento delle condivisioni in rete del ticket-crossing sono sempre in aumento e ricordate: 100 minuti di tempo per condividere.

ticket-crossing
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